LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 70ESIMA BERLINALE SI SVOLGERA’ DOMENICA 1 MARZO, DUE I FILM ITALIANI IN CONCORSO
Nonostante la paura per il nuovo virus che sta stringendo in una morsa di panico il mondo e l’Italia, non si ferma la 70esima Berlinale. Ha preso il via il 20 febbraio 2020 e si concluderà domenica 1 marzo la 70esima edizione del Festival di Berlino.
Diretto da Carlo Chatrian, il festival nel giorno di inaugurazione ha dedicato reso omaggio a uno degli autori della letteratura statunitense più amati, J. D. Salinger. Infatti, il film d’apertura di questa edizione 2020 della Berlinale è stato proprio My Salinger Year di Philippe Falardeau, interpretato da Sigourney Weaver e Margaret Qualley, adattamento del romanzo di Joanna Rakoff Un anno con Salinger.
18 in totale i film in concorso, tra cui i nuovi lavori di Abel Ferrara, Hong Sansoo, Kelly Reichardt, Rithy Panh Christian Petzold e Tsai Ming-Liang. Fra le pellicole in gara, anche due italiani che vedono entrambi l’interpretazione di Elio Germano. In una, Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, l’attore romano indossa i panni dell’artista Ligabue. La seconda opera italiana in gara è Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, che tornano a Berlino dopo due anni dall’esordio con La terra dell’abbastanza. Di fatto anche Siberia di Abel Ferrara può essere inserito fra i film italiani in concorso, poiché la produzione è nata nel nostro Paese.
Partecipano Fuori concorso (sezione Berlinale Specials), invece, il Pinocchio di Matteo Garrone e la versione restaurata di uno dei capolavori del maestro del cinema italiano, Federico Fellini, Il Bidone. Chissà che in questa prima edizione targata Chatrian non ci sia un giusto riconoscimento per il cinema italiano, dopo l’Orso d’argento vinto da Claudio Giovannesi, come migliore sceneggiatura per La paranza dei bambini.
Davvero arduo, dunque, il lavoro della giuria che, domenica 1 marzo, dovrà decretare il vincitore di questa 70esima Berlinale. A proposito della giuria, questa è presieduta dal premio Oscar britannico Jeremy Irons ed è composta dall’attore italiano Luca Marinelli (Martin Eden e Lo chiamavano Jeeg Robot), Berenice Bejola, dalla produttrice Bettina Brokemper, dal regista Annemarie Jacir, dal drammaturgo e regista Kenneth Lonergan e dal critico e regista Kleber Mendonca Filho.
Inoltre, visto l’importanza della ricorrenza della manifestazione (70esimo compleanno), sono stati organizzati degli incontri con grandi registi internazionali e vincitori dell’Orso d’Oro accompagnati da un giovane collega, presentando una loro opera. Fra questi anche l’italiano Paolo Taviani con il suo Orso d’Oro Cesare deve morire (2012), accompagnato da Carlo Sironi e dalla sua pellicola, Sole, presentato nel 2019 a Venezia.
Insomma, un festival di grandi ritorni e di tante novità e che ci sorprenderà ancora una volta nella scelta del vincitore dell’Orso d’Oro. In bocca al lupo a tutti!