VOLEVO NASCONDERMI: LA TRAVAGLIATA VITA DI ANTONIO LIGABUE AL CINEMA VANTA LO STRAORDINARIO TALENTO DI ELIO GERMANO
GENERE: biopic – drammatico
USCITA IN SALA: la data di uscita del 27 febbraio è rimandata a data da destinarsi.
DURATA: 120 minuti
VOTO: 4 su 5
Bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere Volevo nascondermi, il film di Giorgio Diritti su Antonio Ligabue, previsto in uscita nelle sale giovedì 27 febbraio e rimandato, speriamo, a breve.
Il film ha come protagonista l’attore Elio Germano ed è in concorso in questi giorni al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, giunto alla settantesima edizione.
Colpisce molto il montaggio, sebbene nella prima parte del film crei un po’ di disagio, dovuto ai continui cambi temporali e spaziali. Lo stile della narrazione porta quasi a raggiungere il punto di vista del pittore fatto di continui ricordi confusi e parziali ai quali si attacca per stabilire una propria identità.
La vita di Ligabue è sofferta e travagliata, ma ricca di forza e di colpi di scena. Nato in Svizzera da una donna italiana, inizialmente non viene riconosciuto dal padre ed è adottato da una coppia non più giovane che non aveva potuto avere figli. Il ragazzo rivela da subito disturbi psichici e atteggiamenti difficili e presto viene affidato ad istituti scolastici prima, ed istituti psichiatrici poi, per cercare di dargli un’educazione e contenere le sue esuberanze. Sia a scuola che in ospedale ci si accorge del suo talento per il disegno, che egli pratica assiduamente e che ha il potere di calmarlo, di curarlo. Espulso dalla Svizzera per “cattiva condotta” inizia la sua avventura in Italia dove vive per molto tempo allo stato brado sulle sponde del Po. La narrazione della vita dell’artista in questa parte del film si fa più lineare. E invece di entrare e uscire nei sui ricordi iniziamo a condividere con lui l’osservazione della realtà, degli animali in particolar modo. Affascinanti e misteriosi, nelle loro forme e ricchi di tensione vitale.
Il lavoro d’attore di Germano è così molto fisico e istintivo e ci porta a comprendere l’arte del pittore come frutto dell’esperienza di chi non ha osservato il soggetto, ma è diventato il soggetto del quadro mentre lo dipingeva. L’arte sarà per il protagonista il riscatto e l’amore di una vita. Un’altalena di emozioni che passano per la cattiveria e la bontà umana e che trovano il loro esito
nelle opere lasciate dall’artista.
Volevo nascondermi è prodotto da Palomar e Rai Cinema, con il sostegno della Regione Emilia Romagna, distribuito dalla 01 Distribution. Notevole il trucco di Lorenzo Tamburini e Giuseppe Desiato che stravolge il viso del protagonista, e la fotografia di Matteo Cocco ricca di evocazioni artistiche e atmosfere sospese.
Marianna Cozzuto