DAL FUMETTO AL FILM, 62 ANNI DI MISTERO AVVOLGONO IL MONDO DE “I PUFFI”
«Alti due mele o poco più», come cantava Cristina D’Avena, i Puffi crescono, ma non invecchiano mai, con il loro caratteristico cappellino bianco, la pelle blu e quello spirito di solidarietà e di amicizia che li fa vivere in armonia nelle loro casette a forma di fungo a Pufflandia.
In tanti anni di puffosa (ehm, onorata) carriera, hanno conquistato il cuore di tre generazioni di bambini, cresciuti a pane e cartoni animati dopo la scuola, diventando un fenomeno mondiale che ha sbancato in tv, al cinema e tra i collezionisti (alzi la mano chi non ha almeno uno dei pupazzetti in gomma!).
Un pezzo di storia, che come tale va celebrata: ecco allora tutte le curiosità che (forse) non sapete sul fantastico mondo di Grande Puffo e Puffetta, Puffo Vanitoso, Puffo Inventore, Puffo Quattrocchi, Puffo Burlone… fino al terribile, arcinemico Gargamella, che con l’aiuto della perfida, inseparabile Birba, cerca ogni volta di catturarli (fallendo sistematicamente!).
Nel film del 2011, Gargamella è un mago dall’aspetto sgradevole e dal pessimo carattere. Figlio adottivo e poco apprezzato del potente mago Baldassarre, Gargamella si è posto come obiettivo di diventare il più grande mago del mondo, ma la sua magia è per lo più pedestre e da principiante, finché un giorno Gargamella scopre che nel bosco sottostante al suo castello c’è un villaggio fatto di funghi abitato da piccoli gnomi di colore blu, i Puffi. Particolarmente uniti, felici, dal fare gentile e dall’indole buona, i Puffi hanno un potere particolare, sembra infatti che da essi sia possibile ricavare un potentissimo fluido che conferisce a chiunque lo utilizzi poteri magici enormi.
Venuto a conoscenza di questo “ingrediente segreto”, Gargamella comincia ad adoperarsi in ogni modo per riuscire a catturare quanti più gnomi blu possibile, così da esaudire i suoi sogni di megalomania magica. Per arrivare più vicino alle sue prede, il mago crea Puffetta, un essere artificale simile in tutto ai Puffi. Così facendo Gargamella riesce ad ingannare i Puffi, ma quando gli gnomi scoprono il suo piano, Grande Puffo, leader del popolo blu, trasforma con la sua magia Puffetta in un puffo vero e proprio.
Dopo molte peripezie, Gargamella riesce a guadagnarsi un posto di rispetto nella società e, grazie a un po’di fluido blu conservato, si pone all’attenzione del pubblico come un grande mago capace di fare il tutto esaurito durante i suoi spettacoli di magia a Parigi. Ma quando il fluido magico sta per esaurirsi, Gargamella invia nuovamente delle esche nel villaggio dei puffi, crea infatti due monelli (ovvero due proto-puffi), Pestifera e Frullo, per catturarne altri e alimentare così la sua bacchetta magica.
A differenza dei due film, in cui Gargamella desidera i puffi per estrarre fluido magico, nei fumetti e nei cartoni animati il mago vuole catturarli per trasformali in oro e per cibarsene. Nonostante tutti conosciamo le simpatiche creaturine blu, tanti sono ancora i punti che non siamo riusciti a chiarirci negli anni, vediamone insieme alcuni:
1.“Puffi” non è il loro vero nome
I buffi folletti blu nascono nel 1958 dalla fantasia del fumettista belga Pierre Culliford, in arte Peyo.
Il nome Strunfi, traduzione del termine belga Schtroumpf, inventato da Peyo, fu cambiato in Puffi dopo un anno dall’arrivo in Italia nel 1963 perché ricordava una parolaccia.
Il nome Puffi apparve per la prima volta nel 1964 sul Corriere dei Piccoli e fu scelto per la sua assonanza con l’aggettivo buffo.
- Prima ci sono stati i gadget, poi il cartone
Alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti i gadget dei Puffi spopolarono: pupazzetti in miniatura, peluche, accessori a tema ebbero un così grande successo che si decise di farne una serie animata (così seguita da aggiudicarsi diversi premi Emmy).
- Quanti anni ha Grande Puffo
Nell’universo Puffo, ogni Puffo fa un mestiere. C’è il più saggio e il più vecchio Grande Puffo, che ha 542 anni ed è l’unico in grado di preparare pozioni magiche.
- Puffetta aveva i capelli neri (quando era cattiva)
La prima versione grafica dei puffi li ritraeva meno armonici e tondeggianti e con cinque dita per mano anziché quattro. Anche il cappello bianco si accorcia nel tempo. L’unico Puffo femmina, Puffetta, creata da Gargamella per spiare i Puffi, aveva inizialmente i capelli lunghi neri. Fu nel passaggio dal male al bene che Grande Puffo la trasformò in una vera Puffa biondissima. Le interpretazioni che si celano dietro l’universo dei Puffi sono tantissime, i piccoli esseri blu si prestano da anni ad ogni tipo di storia. E forse è proprio questo il motivo del loro successo, il mistero che da sempre li caratterizza.