STEVE CARELL SI RIUNISCE A GREG DANIELS PER CREARE UNA NUOVA SERIE TV PER NETFLIX, SPACE FORCE: E LA CRITICA A TRUMP È SERVITA
Solo poche ore fa assistevamo alle immagini della Crew Dragon, della società di Elon Musk Space X, che ha di fatto riportato gli americani nello spazio lanciandosi da suolo statunitense dopo 9 anni: sembra quasi fatto apposta, allora, il debutto di Space Force, show arrivato su Netflix il 29 maggio. La serie tv, composta da 10 episodi di circa mezz’ora, è stata ideata da Steve Carell e Greg Daniels, che tornano a lavorare insieme dopo il successo di The Office.
Space Force prende spunto dall’istituzione, lo scorso 20 dicembre per volere di Donald Trump, della reale Space Force americana, cioè una nuova branca delle forze armate statunitensi voluta per ribadire la presenza degli americani nella corsa allo spazio anche in ottica di difesa degli Usa, non sia mai scoppiasse una guerra spaziale. Lo show fantastica proprio sulla sua creazione, incentrando la vicenda sul primo generale al suo comando, Mark Naird. Ma egli non solo si trova a dover gestire situazioni incredibili al lavoro, ad essere preso in giro dalle altre forze armate, a fallire nei progetti o a provare a salvarli all’ultimo momento, a dover compiacere i capricci del suo presidente anche laddove gli incarichi assegnatigli tanto seri e professionali non sono (come mandare una scimmia e un cane nello spazio per registrare dei video che diventino virali), ma deve fronteggiare anche una particolare situazione famigliare che lo vede gestire da solo la figlia adolescente a seguito dell’arresto e incarcerazione della moglie.
L’ambientazione è tanto surreale quanto realistica, grazie all’incredibile budget investito nella realizzazione: Netflix non ha badato a spese, anche per quanto riguarda la scelta del cast. Infatti accanto a Steve Carell nel ruolo del generale Mark Naird troviamo un cast eccezionale, a cominciare da John Malkovich, cioè il dottor Mallory, scienziato a capo delle ricerche della Space Force. E poi ancora Lisa Kudrow, Owen Daniels, Noah Emmerich, Ben Schwart, Diana Silvers e la commovente apparizione dello scomparso Fred Willard nel ruolo del padre di Mark, affetto da demenza senile.
Non rinunciando a riferimenti a personaggi reali (come quello all’insolente e fastidioso Tony Scarapiducci, responsabile della comunicazione della Space Force che che richiama alla memoria quell’Anthony Scaramucci che è stato a capo della comunicazione della Casa Bianca per soli 10 giorni nel 2017), naturalmente la critica a Trump c’è e si sente, non potrebbe essere altrimenti: c’è lui dietro quel presidente (del quale mai sentiamo il nome) capriccioso e smanioso di potere, come anche c’è la sua Melania dietro la First Lady tanto interessata alla creazione di assurde divise militari.
Si ride e ci si diverte, anche se non smisuratamente. Forse con la seconda stagione, annunciata dal cliffhunger finale ma non ancora da Netflix, si oserà un po’ di più.