L’Universal Pictures non è nuova a decisioni che riguardano la distribuzione dei suoi film e le piattaforme streaming: di pochi mesi fa, infatti, è la partnership siglata con AMC, che prevedeva la possibilità dell’uscita on demand dei titoli dopo soli 17 giorni dall’arrivo in sala, con la condivisione dei proventi dal noleggio digitale. Questa volta, però, le cose sono un po’ diverse: partner di un nuovo accordo con Universal è Cinemark Theatres, la terza catena cinematografica più grande del Nord America.
In base a questo accordo, la durata del periodo tra l’uscita al cinema di un film Universal e il suo approdo in streaming dipenderà dall’incasso delle sale nel primo weekend: se ai botteghini, nel primo fine settimana di programmazione, un film guadagnerà più di 50 milioni di dollari, allora dovrà rimanere in sala per cinque settimane; in caso contrario, potranno passare solo 17 giorni per l’approdo on demand.
A raccontare di questo accordo tra Universal e Cinemark è la rivista Variety, che però rivela come, molto probabilmente, queste condizioni saranno estese anche alla precedente partnership con AMC. In entrambi i casi, comunque, gli accordi siglati non prevedono un passaggio esclusivo allo streaming, ma una coesistenza, semmai, tra la fruizione digitale e quella tradizionale in sala: in questo modo, la Universal può recuperare eventuali perdite dal passaggio al cinema di alcuni suoi film poco “produttivi”.
«Riteniamo che poter contare su finestre più flessibili, con le sale che continuano a garantire la dimensione di evento alle uscite dei grandi film massimizzandone le performance al botteghino e rafforzando così il loro successo dei canali successivi, sia nell’interesse condiviso degli studios, degli esercenti e, soprattutto, degli spettatori»: così Mark Zoradi, CEO di Cinemark, ha commentato la notizia dell’accordo firmato con Universal.