VISIONI AL FEMMINILE ALLO SLOW FILM FEST 6.0, LA SESTA EDIZIONE ONLINE DAL 10 AL 15 DICEMBRE 2020
Giunto alla sua sesta edizione, lo SLOW FILM FEST, organizzato dall’Associazione Culturale Muovileidee, con il contributo della Regione Lazio e il sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della CNA Roma, con i Patrocini dei Comuni di Acquapendente e di Antrodoco e di LegaCoop Lazio, con la collaborazione della casa di produzione Wuman Visions, dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith e di Finca (Festival Internacional de Cine Ambiental), e con la media partnership di DaSapere.it, sbarca in streaming da giovedì 10 dicembre a domenica 13 dicembre 2020 su slowfilmfest.stream, in collaborazione con la piattaforma ODDB e fino al 15 dicembre con incontri on-line e passeggiate.
Dopo il successo delle prime cinque edizioni, lo SLOW FILM FEST, la prima kermesse interamente dedicata ad una visione cinematografica “slow”, si presenta ai nastri di partenza con un ricco programma, attento ai nuovi linguaggi, alla produzione cinematografica indipendente e agli sguardi femminili.
L’universo femminile è in primo piano, e non solo perché la kermesse è pensata, sviluppata, organizzata e promossa da un team di donne (Maria Luisa Celani, con la collaborazione alla programmazione di Florencia Santucho, Cristina Borsatti, Ilaria Iovine e Susanna Stivali). Anche merito della collaborazione con la neonata casa di produzione romana Wuman Visions, attenta alle problematiche di genere e al cinema realizzato dalle donne. Anche grazie alla presenza di numerose registe.
Per una volta, la quota rosa supera quella azzurra, dimostrando la grande attenzione che le donne registe stanno dando alla forma documentaria e ai temi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, di genere e legati ai diritti umani, temi da sempre al centro dello Slow Film Fest.
Arrivano da tutto il mondo, grazie alla forma del documentario indipendente, al centro della sezione DOCUMENTA, che quest’anno presenterà numerose anteprime internazionali.
Tra queste, Grit di Cynthia Wade & Sasha Friedlander. Resoconto di una tragedia ambientale che ci riporta nel 2006, quando la società di trivellazione Lapindo ha scatenato un flusso di fango tossico inarrestabile nella Giava orientale, seppellendo decine di villaggi e costringendo 60.000 indonesiani ad andarsene.
Ci porta in Colombia Sumercé di Victoria Solano Ortega, per farci riflettere sui diritti e sulla sovranità del cibo. La regista segue l’attivista veterano Don Eduardo, il nascente leader politico César Pachón e la leader contadina Rosita mentre combattono il loro governo e le sue decisioni sullo sfruttamento delle zone dove nasce l’acqua dolce della Colombia: i páramos.
Argomento trattato, sotto una lente diversa, anche da Understory, anteprima diretta della regista portoghese Margarida Cardoso. Viaggiando attraverso Sao Tome e Principe, Inghilterra e Brasile, la regista cammina tra passato e presente, smantellando gli schemi dell’oppressione coloniale europea e indagando le possibilità di un giusto sfruttamento della pianta del cacao. Nei vari angoli del mondo, sono le donne che portano il cambiamento.
Storia tutta al femminile come Jovanna For Future della regista Tangerine Tree. Storia della giovane Jovanna che, come migliaia di giovani nel mondo, è stata ispirata dall’attivista ambientale Greta Thunberg. Come Metamorphosis di Nova Ami e Velcrow Ripper, alle prese con la poesia e con la crisi ambientale del pianeta.
Tema al centro del documentario italiano The Climate Limbo, che ci ricorda che entro il 2050 le migrazioni guidate dal cambiamento climatico potrebbero contare fino a 300 milioni di nuovi rifugiati.
E’ italiano anche il documentario The Sound of the Tigris di Laura Silvia Battaglia, affascinante diario visivo e sonoro delle avventure di alcuni membri della Tigris River Flotilla, associazione che si occupa di far comprendere l’importanza della difesa dell’ecosistema mesopotamico e di rendere consapevoli i governi iracheno e turco delle drammatiche conseguenze dello sfruttamento delle acque del Tigri sulla popolazione locale.
Pink Ribbons Inc. della regista canadese Lèa Pool documenta, invece, come alcune aziende utilizzano il marketing legato al Nastro Rosa per aumentare le vendite, contribuendo solo con una piccola parte del ricavato alla causa del cancro al seno in sé. Racconta, inoltre, come le aziende usano il cosiddetto “pinkwashing” per migliorare la propria immagine pubblica mentre continuano la produzione di prodotti che potrebbero essere cancerogeni.
Questi alcuni dei titoli che si potranno visionare dal 10 al 13 dicembre su SLOWFILMFEST.STREAM. Un’edizione online, visti i tempi, ma in cui non mancheranno gli incontri (14 e 15 dicembre) con le registe, dedicati ai temi dello Slow. Slow Film Fest 6.0 è interamente a partecipazione gratuita, grazie al contributo della Regione Lazio, al sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della Cna Roma, ai Patrocini del Comune di Acquapendente, del Comune di Antrodoco e di Legacoop Lazio, e alle tante preziose collaborazioni.