Nascita del fumetto: dalla matita alla favola

TORNANDO INDIETRO NEL TEMPO, RACCONTIAMO L’ALBA DEI FUMETTI CHE SI SONO TRASFORMATI IN GRANDI CLASSICI

I fumetti sono le favole per gli adulti

Fratelli Lum.Stan Lee aveva proprio ragione. E in un momento come quello che stiamo vivendo le favole restano qualcosa di incredibilmente importante a cui credere. Ecco un piccolo tuffo nel passato attraverso i fumetti che fecero dei classici che oggi conosciamo dei capolavori senza età!

Le prime forme di fumetto e cartoni animati hanno origini antiche. Tra il 10000 e il 15000 A.C. in Spagna sono stati riscontrati i primi graffiti che aspirano al movimento. Nel 1000 A.C. si inizia a conoscere il teatro delle ombre che nacque in Medioriente, fu poi il popolo cinese a perfezionarne le tecniche con “il teatro delle ombre cinesi”. Sono del 1000 D.C.  le xilografie medievali e del 1100 D.C. il manoscritto dell’Apocalisse conservato a Cambridge.

I primi cartoni animati nascono nel 1877 grazie al passinoscopio o praxinoscopio (dal francese paxinoscope), uno strumento ludico inventato dal francese F. L. Régnaud (1844-1918) e basato sul fenomeno della persistenza dell’immagine retinica. Il nome è parola composta di due lemmi greci e letteralmente significa “osservo (scopio) l’azione (prâxis)”. Questo dispositivo può essere considerato il prototipo abbastanza rudimentale dei moderni apparecchi cinematografici e quindi ha una notevole importanza in relazione alla storia dello sviluppo della tecnica cinematografica. 

Al 5 maggio 1895 risale la prima apparizione ufficiale di “Yellow Kid”, quando, un anonimo ragazzino pelato, orecchie a sventola e vestito con un enorme camicione, fa la sua comparsa tra i tanti comprimari che popolavano le tavole della serie Hogan’s Alley, ideata e disegnata da Richard Felton Outcault e ospitata sulle pagine del supplemento domenicale del quotidiano New York World di Joseph Pulitzer. Sempre a quegli anni risale la nascita del cinema per mano dei fratelli Lumiére. Nel 1908 Emile Cohl dà vita ai cartoni animati su pellicola. Il primo cartone animato sonoro prodotto da Walt Disney fu “Steamboat Willie” nel 1928.

L’idea innovativa di Walt Disney fu quella di combinare in modo indissolubile le immagini con la musica: quando, nel 1928, venne proiettato per la prima volta al Colony Teather di New York “Steamboat Willie”, il primo cortometraggio completamente sonorizzato con Mickey Mouse come protagonista, le note musicali non costituivano un semplice accompagnamento, ma esisteva già una combinazione perfetta tra musica, immagini e carattere dei personaggi. Nel 1935 la Disney realizzò il primo lungometraggio animato a colori, l’indimenticabile “Biancaneve e i sette nani” che continua a far sognare generazioni a discapito di disillusi cuori infranti che vedono nei film della Disney un marcio a cui sicuramente il signor Walt non aveva nemmeno lontanamente aspirato. Avendo compreso che la musica era già considerata l’anima delle sue immagini, Walt dichiarò esplicitamente di voler creare un nuovo schema, proponendo un uso narrativo a tutto tondo della colonna sonora. Le canzoni diventarono quindi l’elemento unificante nella progressione del racconto, in modo molto più articolato di quello che normalmente si faceva per i musical hollywoodiani, finendo per distinguersi all’interno del tessuto narrativo e diventare delle entità autonome, avvincenti e coinvolgenti per se stesse. 

Tradotte nelle lingue dei diversi paesi, divennero classici immortali, in grado di evocare, all’ascolto ed anche senza vederle, le immagini della fiaba. Questa caratteristica, divenuta una costante nelle opere Disney, si trasformò progressivamente in un fenomeno socio-culturale di rilevanza mondiale, che ha interessato intere generazioni. Furono pubblicati i primi LP per un pubblico infantile, nati sull’onda del successo dei film, con la storia e le canzoni di ogni fiaba, ed essi divennero inseparabili compagni di giochi per i bambini di tutto il mondo.

Ancora adesso, la musica e le immagini Disney trasportano in un mondo lontano nel tempo e nello spazio, dove niente è impossibile perché vi regna il fantastico ed il meraviglioso. Ma è nel 1940 che il cinema d’animazione guadagna ufficialmente meritata dignità con il celeberrimo “Fantasia” dove si va oltre il realismo. A Walt Disney si affiancano Hanna e Barbera, che inizialmente lavorano per lui e successivamente in proprio in virtù di una concezione di cartoon piu parodistica, meno reale (“Tom e Jerry”, “Scooby Doo”, “Braccobaldo”); la Warner Bros autore dei “Looney Tunes”, che costituiscono la prima serie televisiva, la musica come sigla e non come commento sonoro. Il primo personaggio fu Bugs Bunny.

FumettoNegli anni 40 invece vedono la luce i primi supereroi a fumetti che si animeranno fino agli anni 80. Il primo fu Superman e successivamente Submarine o Capitan America, figli della guerra del tempo (per esempio Capitan America era una sorta di potentissimo soldato).

I nuovi supereroi invece sono frutto delle nostre paure (da Spiderman a Hulk). In Italia il cartone si sviluppa negli anni 60 con Bruno Pozzetto e grazie al carosello. Nascono programmi dedicati all’animazione come “Gulp” e “SuperGulp”. Il Giappone merita una citazione a parte; è qui che nascono i famosi manga nel 1600. Ma come già accennato, questo segmento merita il suo personalissimo tuffo nel passato.