“RUNNER RUNNER” RECENSIONE DEL FILM DI BRAD FURMAN DEL 2013 CON PROTAGONISTI BEN AFFLECK E JUSTIN TIMBERLAKE
Non c’è dubbio che Brad Furman sappia scegliere i cast. Il suo The Lincoln Lawyer del 2011 è un film drammatico che, seppur sia leggero da guardare, risulta mediocre nonostante abbia come protagonista Matthew McConaughey. Bobby Cannavale, poi, subito dopo aver vinto un Emmy, ha recitato in The Take. E Justin Timberlake e Ben Affleck, fra un record musicale e l’altro il primo, e dopo aver diretto un film premio Oscar il secondo, sono al centro delle vicende di Runner Runner, film del 2013 di Brad Furman. Nonostante i grandi nomi, però, Runner Runner è un thriller poco originale e non interessante.
La trama
Justin Timberlake recita la parte di Richie Furst, un intelligente giovanotto che studia a Princeton e prova a pagare le tasse universitarie andando alla ricerca di facili guadagni. Entra nel mondo del poker online, che gli sembra essere l’unico modo per riuscire a finanziare i propri studi, ma questa nuova passione non fa altro che prosciugare il suo conto in banca. In seguito a una cospicua perdita economica, usa le sue incredibili doti matematiche per dimostrare che il sito su cui stava giocando lo ha truffato. Richie Furst decide così di indagare sull’agenzia che gestisce il portale: il capo vive in Costa Rica, si chiama Ivan Block ed è interpretato da Ben Affleck.
Il giovane Furst vola in Costa Rica per confrontarsi con Block, il quale rimane così colpito dal coraggio dello studente da decidere di offrirgli un lavoro. A questo punto una serie di tecniche di ripresa narrativamente non necessarie ma che sicuramente fanno dare delle arie al regista si mischiano alla perfetta rappresentazione della vertiginosa scalata di Furst verso i ranghi più alti della società, verso i nuovi ricchi che hanno contanti in abbondanza, macchinoni costosi, alcolici di prima qualità e bellissime donne al proprio fianco – come Rebecca (interpretata da Gemma Arerton), l’amante di Block.
Richie Furst con il passare del tempo inizia a sospettare della legittimità dell’operato del suo capo: è un’escalation di dubbi che culmina nel contatto che l’ex studente riceve dall’FBI. Gli agenti gli chiedono aiuto per incastrare Block: proprio quando il film sembra risolversi, lo spettatore si accorge che manca ancora un’intera ora alla fine e il processo alla scoperta della corruzione si fa davvero molto lento.
Il ritratto del lato oscuro del gambling
Runner Runner porta sul grande schermo gli aspetti negativi del gioco d’azzardo e diventa un monito per tutti gli appassionati di poker e giochi online: la lezione che il telespettatore impara è che il divertimento si trova solo sui siti di casinò online sicuri, gli unici affidabili che rendono questo passatempo tranquillo.
Il gioco d’azzardo è un tema che va forte al cinema – i titoli che lo includono nelle loro trame sono davvero tanti. È una tematica che dà la possibilità di mostrare le più grandi doti ma anche i lati più meschini di ciascun individuo, e aggiunge drammaticità alle pellicole. Trattandosi di gioco d’azzardo, però, è una scommessa, e Runner Runner la perde. Non è raro che gli amanti del casinò rimangano delusi al cinema, sono poche le scene e i momenti in cui riescono a riconoscere una mano davvero ben giocata, ma quello di Richie Frust è un film che proprio non convince. Come mai? I fan del poker online sono tantissimi, si tratta di un gioco che ha un’enorme popolarità, eppure guardare Justin Timberlake e Ben Affleck divertirsi a Texas Hold’em dal divano è noioso. L’adrenalina che si prova quando si gioca in prima persona, scompare.
Se si pensa a film come Casinò o Ocean’s Eleven, il primo pensiero che viene in mente è la capacità dei registi di mixare il glamour e l’appeal degli ambienti del gioco d’azzardo con le tensioni e i conflitti della vita reale: in entrambi questi film i giochi da casinò sono di supporto alle storie principali messe in scena di fronte agli spettatori. Brad Furman, invece, non si è reso conto del modo fallimentare in cui stava raccontando il mondo del gioco online.
Runner Runner è un film colmo di cliché. Il protagonista è uno studente brillante che si dimostra poi essere un poco di buono; ha successo giocando a poker online solo perché sembra essere un nerd matematico che riesce a risultare anche adorabile; le belle ragazze non lo guardano, per poi dimostrare interesse dopo aver visto atti di coraggio e audacia.
Cosa si salva? I nomi del cast, ma non le performance. Insomma, Runner Runner non vale davvero la pena.