Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli: recensione

SHANG-CHI, PER LA MARVEL È UN ALTRO PEZZO DEL PUZZLE, PER NOI È UN GRANDE FILM CHE SI REGGE SULLE PROPRIE GAMBE

DURATA: 132 minuti

USCITA: 1 settembre 2021

VOTO: 4 su 5

locandina shang chiLa Disney espande l’universo Marvel, sposando il genere delle arti marziali. Ne tira fuori un prodotto che è familiare e innovativo allo stesso tempo, un film godibilissimo. La voglia di emulare capolavori come La tigre e il dragone è tanta e, seppur il discepolo non superi il maestro, le scene d’azione sono all’altezza delle aspettative. Acrobatiche, intense, ben coreografate; gli amanti degli scontri diretti resteranno senza fiato. L’arma segreta, tuttavia, è sicuramente Awkwafina, la quale spezia la pellicola con il suo humor. Tutte le battute più divertenti, i momenti spezza-tensione, sono frutto della sua verve comica e aiutano a tenere il ritmo sempre alto. L’attrice di origine cinese, cresciuta nel Queens, cerca inoltre di ancorare alla realtà il più possibile quella che, ovviamente, è una storia fantastica, una fiaba, una leggenda per la quale bisogna sospendere l’incredulità. Un po’ come accadeva in Black Panther e il suo mondo fantastico di Wakanda, anche qui c’è un mondo nascosto, inaccessibile all’umanità.

Cercando di evitare ogni possibile spoiler, Shang-Chi (Simu Liu) vive a San Francisco insieme alla migliore amica Katy (Awkwafina). Fanno entrambi i parcheggiatori di auto per un lussuoso hotel. Il ragazzo vive una vita abbastanza normale fin quando l’organizzazione terroristica dei Dieci Anelli lo viene a cercare (in una adrenalinica sequenza su un autobus di linea), per metterlo davanti ad un passato, quello della sua famiglia, che si era volutamente lasciato alle spalle. E qui che la maschera cade, e comincia a dipanarsi il mistero della leggenda dei dieci anelli.

Simu Liu incarna alla perfezione il protagonista, a cavallo tra la voglia di separarsi dalle responsabilità derivate dalla sua famiglia e l’inevitabile destino che lo attende. Ma a farla da padrone è il mostro sacro Tony Leung, chiamato a bilanciare un ruolo da antagonista, ma al tempo stesso che generi empatia negli spettatori. Quando appare sullo schermo è un gigante, gli altri cercano di tenergli testa. Fortunatamente nel cast ci sono anche la veterana Michelle Yeoh e la splendida Fala Chen, a fare da contraltare al patriarcato del personaggio Wenwu. C’è tanto di cui sentirsi soddisfatti dalla visione di questo film; anche se per la Marvel rappresenta l’ennesimo tassello del loro universo espanso, dove tutti i personaggi originati dai fumetti prima o poi si incontrano. Ma a nostro parere un film di questo genere funziona soprattutto se è in grado di reggersi sulle sue gambe, e in questo caso la missione è certamente riuscita.

 

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