Venezia 78, il giorno di Alessandro Borghi e di una Taranto dimenticata

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A VENEZIA 78 ARRIVA IL NUOVO FILM DI ALESSANDRO CELLI, MONDOCANE, CON ALESSANDRO BORGHI E UNA TARANTO CHE IN MOLTI SPESSO DIMENTICANO

C’è Alessandro Borghi, la star più internazionale che l’Italia può vantare. C’è la Puglia ma sopratutto c’è Taranto al Festival di Venezia nella sezione Settimana della Critica. Ieri, infatti è stato il giorno della presentazione del nuovo film di Alessadro Celli, Mondocane, prodotto dalla Groenlandia di Matteo Rovere.

mondocaneIn concorso alla 36esima Settimana della critica, sezione autonoma e parallela della Mostra di Venezia 78, il film, prima prova alla regia di Alessandro Celli, narra la storia di un’amicizia in una Taranto in cui regna il caos. La città è divisa in due distretti, la Taranto Nuova, ricca e dispotica, e il quartiere Tamburi, recintato dal filo spinato, abbandonato e distrutto dalla presenza dell’acciaieria, nel quale persino la Polizia non si azzarda a entrare.

Su questo sfondo, si muovono le storie di due orfani tredicenni cresciuti insieme, Pietro – Mondocane (Denis Protopapa) e Christian – Pisciasotto (Giuliano Soprano), che sognano di entrare nella gang criminale delle Formiche. Furti, saccheggi e uccisioni sono all’ordine del giorno per le Formiche, a capo delle quali vi è Testacalda, interpretato da un Alessandro Borghi strepitoso anche in questa suo lavoro, che si presenta con testa rasata, baffi e tanto carisma. I ragazzi, infatti, lo ammirano e lo rispettano e Pietro e Christian fanno di tutto per entrare nella gang e godere dello status sociale conseguente. Il rapporto fra i tre, però, dovrà fare i conti con la lotta fra il giusto e lo sbagliato, soprattutto quando si mette di mezzo  una ragazzina che cerca di riconciliarsi con le sue origini e che ha il volto di Ludovica Nasti, la Lia deimg L’amica geniale e una poliziotta coraggiosa interpretata da Barbara Ronchi. 

Non un film politico sull’Ilva, così come specificato dal regista nelle varie interviste al Festival di Venezia 78, ma una pellicola per raccontare una storia, scrivendone un’altra. L’acciaieria è lì ed è impossibile da fermare, in attesa che arrivi sempre qualcun altro per prendere decisioni importanti sul suo futuro e su quello della città. La Taranto del futuro devastata dall’inquinamento in cui è ambientato Mondocane, non è, però, poi così lontana dalla realtà. Ma molti troppo spesso dimenticano questa situazione, mettendo la testa sotto la sabbia e chiudendo gli occhi di fronte alla realtà.

photo Per fortuna, esistono ancora registi e attori coraggiosi pronti a “fare la guerra”, a porre domande mai fatte, a spingerci verso altri livelli e riflettere. Perché anche se non si tratta di un film sull’Ilva, ben venga che la coscienza di qualcuno sia scossa dalla visione di questo film e si mettano in campo progetti di riqualificazione  ambientale di Taranto.

Presentato in concorso al Festival di Venezia 78, nell’ambito della  Settimana della critica, Mondocane esce al cinema il 3 settembre.

 

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