FILMING ITALY – LOS ANGELES: INNO ALLE DONNE, LA PRIMA DI ‘AMERICAN NIGHT’ E L’ESIBIZIONE ESCLUSIVA DE IL VOLO CHIUDONO LA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL
La serata di chiusura di Filming Italy Los Angeles è anche e soprattutto la serata dedicate alle donne, al women empowerement, alla parità di diritti, alla lotta contro la violenza sulle donne. Premiate a tal proposito Cecilia Peck e Inbal B. Lessner, autrici della miniserie Seduced: Inside the NXIVM Cult e del coraggioso Brave Miss World, documentario fortemente voluto dalla curatrice del festival Tiziana Rocca, quando festival più blasonati chiudevano loro le porte, temendone i contenuti.
È stata una serata di onorificenze ad artisti quali Il Volo, Benjamin Mascolo, Gabriele Muccino e Salvatore Esposito, i quali sono riusciti nell’impresa di vedere il proprio talento riconosciuto anche dall’industria hollywoodiana. “È un grandissimo onore e piacere.” dice Esposito “Per chi, credo, come tutti i ragazzi e tutte le ragazze, sogna di fare questo mestiere Los Angeles, Hollywood è vista come la meta da raggiungere”.
Il Volo ha riservato ai presenti una gustosa anteprima del concerto che si terrà al Dolby Theatre il 15 ottobre: un’esibizione esclusiva di ben tre brani tratti dall’ultimo album, dedicato alla memoria del maestro Ennio Morricone. ‘Se’, ‘Nella fantasia’ e ‘The ecstasy of gold’, quest’ultimo celebre tema de Il Buono, il Brutto e il Cattivo, con le parole scritte proprio dal figlio del maestro, Andrea. Le voci dei due tenori e baritono erano così potenti da far tremare le pareti di un teatro solitamente riservato a proiezioni private, non ad un concerto di tale intensità.
Infine la presentazione al pubblico americano, dopo il passaggio al festival di Venezia, di American Night di Alessio Della Valle. Il debutto dietro la macchina da presa del giovane regista italiano laureatosi con lode al Dams Di Bologna che per il suo primo film è riuscito a mettere insieme un cast internazionale tra i quali Emile Hirsch, Michael Madsen, Jeremy Piven, Paz Vega e Alba Amira. “Gli ho mandato la sceneggiatura e grazie a Dio hanno risposto tutti positivamente”, racconta Della Valle. “Non solo, hanno [tutti] affrontato varie difficoltà pur di farlo, con grande passione e grande entusiasmo. Non posso che dirmi molto onorato”.
Si tratta di un noir moderno scritto dallo stesso Della Valle, dopo essere rimasto affascinato dal mondo dell’arte contemporanea. “Tutte le opere d’arte che si vedono nel film sono vere, anche il famoso Pink Marilyn di Andy Warhol. Mentre scrivevo il copione a Londra mi sono reso conto che l’arte è tutto quello che l’umanità ha mai creato. Arte di ogni tipo. Nel senso lato del termine l’arte è ciò che resterà di noi ed è quello che rimane delle persone che ci hanno preceduto. È ciò che ci rende umani”. Un progetto così ambizioso non è stato esente da sfide, come quella di ricreare New York, dove la storia è ambientata, nell’Europa dell’Est. “L’abbiamo girato in Italia e in Bulgaria. Ci sono dei set newyorkesi nell’Europa dell’Est tra i più grandi in Europa. Abbiamo avuto anche la fortuna di avere come vfx supervisor Craig Lyn, il quale ha fatto varie estensioni della città, l’ha fatta diventare una New York credibile”. Per Della Valle un sogno che si realizza dopo anni e anni di lavoro, per il festival un gradito ritorno, in grande stile.