TOP GUN MAVERICK: TOM CRUISE SPICCA IL VOLO, MESCOLANDO PASSATO E PRESENTE, NOSTALGIA E AZIONE SENZA UN ATTIMO DI RESPIRO
DURATA: 131 minuti
USCITA: 25 maggio 2022
VOTO: 4 su 5
Tom Cruise l’indistruttibile. Tom Cruise l’inarrestabile. Questo sequel 36 anni dopo l’originale è costruito interamente su Tom Cruise, sul personaggio di Maverick, sin dal titolo. Nella prima parte è puro effetto nostalgia, i titoli di testa ricalcano per filo e per segno il vecchio film, dalle inquadrature degli aerei al celebre commento musicale, dalla storica canzone, alla cavalcata in sella alla moto, sembra davvero di rivedere lo stesso film. Quando giunge il momento di Great Balls of Fire il pericolo del film fotocopia sembra essere alle porte. Ma è solo un modo per immergere lo spettatore nell’atmosfera, servendolo con qualcosa di familiare.
Tutto cambia nella seconda parte, quando finalmente si arriva alla missione per la quale gli aviatori scelti sono stati addestrati sotto la guida di Maverick. Qui la tensione salta a livello cento, si arriva addirittura a temere il peggio per i protagonisti, pur consci di quale debba essere l’esito. Lì sta tutta l’abilità e il fascino di Tom Cruise, in grado di supervisionare l’intera operazione sotto ogni aspetto, stilistico, fotografico, musicale, registico, con lui sempre al centro. Qualsiasi dipartimento, bravissimi nel proprio ruolo, fanno tutti capo a lui, il nostro Maverick.
Non si può però ignorare il tempo che è passato, sarebbe sciocco, si fa quindi di necessita virtù, e i momenti “dovuti” diventano estremamente toccanti come l’incontro tra Maverick e Iceman (Val Kilmer), o l’attrito tra il nostro protagonista e Rooster, il figlio di Goose.
La trama è un pretesto, niente di sorprendente, anzi manca dell’aspra rivalità che c’era tra Iceman e Maverick, i due galli nel pollaio, che era la colla che teneva in piedi il vecchio film. Il paragone con i giovani Rooster (Miles Teller) e Hangman (Glen Powell) non regge, e la produzione lo sa, tanto che viene solo accennata, è più un’amichevole competizione che rivalità. Quindi al centro c’è sempre lui, Maverick, più carismatico che mai, più disubbidiente che mai, più spericolato che mai, in poche parole il numero uno.
E anche se la missione non sembra altro che la distruzione della Morte Nera, un MacGuffin per restituirci il nostro eroe in tutta la sua gloria, poco importa, l’eccitazione, la tensione, il pathos sono tutti ai massimi livelli. Top Gun Maverick è così come ci si aspetta, ma è confezionato talmente alla grande da far tramutare in pregi quelli che potrebbero essere visti come difetti. Quando Tom Cruise sale in cabina di pilotaggio è adrenalina pura. È quello che il pubblico chiede ed è quello che Cruise dà.