POKER, BLACKJACK, ROULETTE: PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS PORTAVOCE DEI FILM SUL GIOCO DA TAPPETO VERDE
Poker, blackjack, roulette. Nomi che sono ormai noti anche a chi non ha mai giocato al tavolo verde. Il casinò rappresenta una realtà molto distante dall’ordinaria quotidianità e in tanti l’hanno solo immaginata attraverso il cinema, che più volte ha dedicato delle pellicole sull’argomento. Il paradosso è che la maggior parte di questi film viene prodotta in America, nonostante il primo vero casinò della storia sia stato costruito proprio in Italia, a Venezia. Oggi lo Stivale continua ad essere meta ambita dei turisti, ma per ragioni slegate dal puro intrattenimento. La capitale del gioco viene considerata dunque Las Vegas.
Sono molteplici i film che hanno coinvolto anche solo parzialmente le sale del Nevada e che sarebbe possibile citare. Si pensi a “Rain Man – L’uomo della pioggia” o al più evocativo “Paura e delirio a Las Vegas”. Anche gli sceneggiatori italiani hanno scritto qualche film sul gioco, ma il lungometraggio più famoso sul tema rimane indubbiamente quello col titolo più classico di tutti: “Casinò”, del 1995. Diretto da Martin Scorsese e con attori del calibro di Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci, questo film è entrato di diritto nel gotha della cinematografia mondiale.
“Casinò” racconta le vicissitudini di uno dei tanti casinò di Las Vegas gestiti dalla criminalità locale. Sam “Asso” Rothstein, interpretato da De Niro, è il proprietario di una sala che coltiva rapporti proprio con la mafia, mentre il personaggio Pesci, Nicky Santoro, è un più semplice sgherro. “Asso” riceve l’incarico di mandare avanti un casinò su commissione del boss Remo Gaggi, al quale aveva prestato diversi favori incrementandone le ricchezze grazie alla sua competenza nelle scommesse. La trama inizia a conoscere una svolta inattesa quando “Asso” si innamora della truffatrice Ginger McKenna, impersonata da Sharon Stone, ma anche Nicky viene coinvolto. I casi clamorosi dei casinò hanno sempre fatto scalpore e negli anni ’90 c’era già una bella letteratura in merito. Rothstein, però, non può permettersi disordini nel suo casinò, anche perché non ha una vera licenza per gestirlo…
Il film prende libera ispirazione dal libro Nicholas Pileggi “Casino: Love and Honor in Las Vegas”, pubblicato sempre nel 1995. Dato che Scorsese aveva già curato la regia di altri due film sulla mafia, “Casinò” viene considerato storicamente come il terzo capitolo di una trilogia, per quanto questa informazione non sia mai stata ufficializzata dagli addetti ai lavori. In Italia il film è arrivato il 22 marzo 1996 e ha riscosso da subito grande successo come in patria. “Casinò” è stato inevitabilmente protagonista anche alla successiva Notte degli Oscar: in particolare, a Sharon Stone andò il Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico, mentre Scorsese venne candidato per il premio di miglior regista.
La realizzazione della pellicola non fu delle più semplici. Robert De Niro incontrò di persona Frank Rosenthal, noto dirigente d’azienda americano al quale era ispirato il suo personaggio. Le riprese, considerate problematiche dallo stesso Scorsese, durarono 100 giorni. A quanto sembra, la varietà di location richiese più tempo del previsto per la consegna del lavoro finale. In “Casinò” è infatti possibile apprezzare numerose scene di breve durata che sono state girate in molteplici sale. Alla fine, comunque, lo scopo del regista fu ampiamente raggiunto: quello di rappresentare Las Vegas in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle nascoste dalle luci abbaglianti.