Beast: recensione

IDRIS ELBA CONTRO UN LEONE FEROCE. TANTA AZIONE, POCA ANIMA.

DURATA: 93 minuti

USCITA: 22 settembre 2022

VOTO: 3 su 5

beast_locandinaDalla grande tradizione di uomo contro bestia inferocita, arriva questo ultimo brivido di un’estate calda, più Anaconda che Jurassic Park. Idris Elba è il dottor Nate, un padre vedovo di due ragazzine adolescenti, il quale torna in Sudafrica, nel villaggio in cui aveva conosciuto la moglie. Il viaggio vorrebbe essere un modo per riavvicinarsi alle figlie (che non gli hanno mai perdonato la separazione), permettere loro di connettersi con la terra d’origine della madre (la più grande ha la stessa passione per la fotografia) e ritrovare Martin (Sharlto Copley), un vecchio amico di gioventù, grazie al quale aveva conosciuto la donna.

Martin, lavorando sul posto, li porta in giro a fare un safari privato, ma le cose non andranno per il meglio e si ritroveranno bloccati nella giungla, braccati dalla bestia del titolo. A loro insaputa i cacciatori d’avorio che sterminano gli animali selvatici per ricavarne tesori da vendere al mercato nero, hanno fatto fuori l’intera famiglia di un leone che,  giustamente, adesso è incattivito e ha giurato vendetta all’intera umanità.

Per essere un film d’azione costruito su un canovaccio classico adempie il suo compito e Idris Elba ha il physique du rôle per difendere la propria famiglia dalla bestia feroce. Il problema sorge in una risoluzione anticlimactic, come direbbero gli americani, che al momento del dunque delude. È un film paragonabile ad una giostra del luna park, ad un giro sulle montagne russe. Per tutto il tempo cresce l’attesa dello scontro uomo conto bestia, Idris contro il re leone, è evidente che è lì che si voglia andare a parare, ma quando finalmente lo scontro arriva si esaurisce in una manciata di minuti, proprio come la discesa principale di una montagna russa. Trattasi di uno scontro impari, di una sfida che l’uomo non può vincere in partenza, cosa che è spiegata dal film stesso, solo usando la furbizia ne può uscire fuori. Ma l’escamotage adottato dal protagonista è facilmente prevedibile.

Qualche brivido lungo la schiena e paesaggi africani suggestivi, ma nulla che rimarrà nella Storia.

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"O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire."