Don’t Worry Darling: recensione

DON’T WORRY DARLING: RECENSIONE DEL DELUDENTE FILM DI OLIVIA WILDE CON FLORENCE PUGH E HARRY STYLES, PRESENTATO FUORI CONCORSO A VENEZIA 79.

Don't Worry DarlingGENERE: thriller

DURATA: 123 minuti

DATA D’USCITA: 22 Settembre 2022

VOTO: 2,5/5

Don’t Worry Darling era senz’altro uno dei film più attesi del Festival di Venezia, nonché dell’intera stagione cinematografica, tuttavia la nuova pellicola diretta da Olivia Wilde – qui alla sua seconda prova come regista di un lungometraggio – non riesce a soddisfare le aspettative e finisce per scadere nella banalità.

Don’t Worry Darling racconta la storia di Alice Chambers (Florence Pugh), una casalinga degli anni ’50 che vive insieme al marito Jack (Harry Styles) in una comunità sperimentale utopica in cui la divisione dei ruoli tra uomini e donne è fortemente marcata: ai primi spetta il compito di provvedere economicamente alla famiglia, mentre le seconde devono soltanto pulire la casa e cucinare in attesa del ritorno dei rispettivi mariti.

Inizialmente Alice sembra una donna felice, appagata dalla passionale relazione con il marito, ma le cose cambiano quando pare l’unica persona ad aver visto un aereo precipitare nel deserto per poi sparire nel nulla. Comincia così a porre domande inopportune che vengono liquidate in maniera frettolosa dal marito anche quando assiste involontariamente al tentato suicidio di una vicina di casa, Margaret (Kiki Layne), che si taglia la gola di fronte a lei prima di cadere dal tetto della sua casa.

Mentre tutti cercano di persuaderla di essersi autosuggestionata e che in realtà Margaret sta bene, Alice non smette di indagare, rischiando così di mettere a repentaglio quello che la comunità rappresenta e, di conseguenza, la propria vita.

Un po’ La donna perfetta, un po’ The Truman Show, Don’t Worry Darling fatica a trovare la propria identità a causa di una sceneggiatura fiacca che propone temi già visti in maniera poco originale e che diventa ancora più banale e confusionaria mano a mano che Alice si avvicina alla verità, ovvero proprio nel momento in cui avrebbe dovuto riservare qualche colpo di scena.

Un vero peccato perché le premesse per un prodotto interessante c’erano tutte, a partire da un cast stellare in cui spicca tra tutti una bravissima Florence Pugh, la cui potenziale corsa verso la seconda nomination all’Oscar potrebbe essere inficiata da un prodotto non alla sua altezza e dalle polemiche che da settimane si stanno rincorrendo attorno alla produzione del film. Da segnalare anche Chris Pine nel ruolo del perfido Frank e Gemma Chan in quello di Shelley.

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