Arrête Avec Tes Mensonges – Lie with me: recensione

INTENSO ADATTAMENTO DEL ROMANZO DI PHILIPPE BESSON PER MANO DI OLIVIER PEYON, ALL’AMERICAN FRENCH FILM FESTIVAL

lie-with-meDURATA: 98 minuti

USCITA: gennaio 2023

VOTO: 4 su 5

Tratto dal romanzo autobiografico di Philippe Besson, Arrête Avec Tes Mensonges (letteralmente, Basta con le tue bugie) ha per protagonista lo scrittore Stéphane Belcourt (Guillaume de Tonquédec). Le bugie del titolo assumono un doppio senso, quelle dei suoi romanzi, in realtà basate sulla propria esperienza, ma spacciate per tali per proteggersi, e le cose non dette nelle relazioni presenti e passate. Il titolo inglese opta per un altro gioco di parole per cercare di emularne il significato, Lie with me può essere interpretato come una bugia, ma anche come un’allusione sessuale. All’attrice Molly Ringwald il merito di aver trovato tale soluzione linguistica, avendo curato la traduzione dell’intero romanzo per l’America.

Lo scrittore Stéphane torna nella sua terra d’origine, Cognac, dove si produce il famoso liquore, in occasione delle festività per il bicentenario. Dapprima riluttante a tornare nel paese dal quale era volutamente scappato, l’uomo cambia improvvisamente opinione quando fa la conoscenza di Lucas (Victor Belmondo), un giovane che gli riporta alla mente ricordi di gioventù. Il ragazzo appena conosciuto si rivela essere il figlio del suo primo amore, e difatti sono i caratteri simili ad attirare da subito l’attenzione dello scrittore. Introverso e insicuro da adolescente, Stéphane perse la testa per Thomas, il quale però preferiva tenere la relazione omossessuale nascosta da occhi indiscreti e dagli inevitabili giudizi di una piccola città. Non fu semplicemente il primo amore, ma anche la scoperta del sesso, la scoperta di sé stesso.

Olivier Peyon dà una grande prova dietro la macchina da presa, il suo film, nello stile e nell’esecuzione ricorda da vicino il migliore Almodóvar. È presente una particolare delicatezza nel trattare l’argomento, ma anche spudoratezza nel mostrare le scene di sesso. Il regista ha anche la brillante intuizione di espandere la parte dedicata al flashback della gioventù, creando un’altalena emozionale tra presente e passato in grado di stuzzicare lo spettatore sui propri di ricordi. Difatti, seppur il film non esiti nel mostrare scene di amore esplicite tra due uomini, queste non sono mai gratuite, ma funzionali a dipingere il legame intenso tra  i due personaggi.

Il film quindi va oltre una bellissima e tormentata storia d’amore tra due adolescenti, ma indugia sui fantasmi del passato, sull’aver detto troppo o troppo poco, sul non essere in grado di lasciare andare. È un’esperienza catartica quella del protagonista che rimugina su quello che poteva essere e non è stato, su rimpianti e rimorsi, sulle domande senza risposta, e così facendo stuzzica la mente e il cuore di chi lo guarda, portando inevitabilmente a ricordare un tempo che fu, una giovinezza sempre più lontana. È un film che sa arrivare direttamente all’animo con grande consapevolezza e rispetto dell’argomento.

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"O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire."