Inside Out 2: recensione

BENVENUTI NELL’ADOLESCENZA, DOVE ANSIA E IMBARAZZO LA FANNO DA PADRONE.

insideout2_locandinaDURATA: 100 minuti

USCITA: 19 giugno 2024

VOTO: 4 su 5

Inside Out 2 sceglie di seguire la strada classica del sequel, ripetersi senza ripetersi. Nella struttura è pressoché identico al precedente, le emozioni primarie vengono spedite nella memoria a lungo termine, un labirinto infinito di scaffali colmi di ricordi, e devono cercare la via del ritorno alla consolle di controllo. Un’avventura piena di ostacoli e incontri con personaggi bizzarri, che rappresenta l’ossatura della trama. Si differenzia però, aggiungendo nuove emozioni, conseguenza della crescita della protagonista Riley. Il canovaccio però non deve far sottovalutare la pellicola, che invece riesce nell’impresa di battere il precedente capitolo a livello emotivo.

Le nuove emozioni sono Ansia, Imbarazzo, Invidia e Ennui ovvero Noia, che sorgono con l’adolescenza e che possono solo che diventare più predominanti con l’età adulta. Contribuiscono alla complessità del carattere di una persona e di conseguenza rendono il messaggio del film più profondo. Non più una semplice fiaba per bambini, ma una storia in cui tutti si possono riconoscere e ritrovare aspetti della propria personalità nelle emozioni che prendono il sopravvento nella vita di tutti i giorni.

Il fulcro della trama è incentrato sull’arrivo della pubertà, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Riley ha la possibilità di andare a giocare a hockey con le ragazzine più grandi, che però la spinge a prendere alcune decisioni quantomeno discutibili, come voltare le spalle alle amiche del cuore o cambiare comportamento per farsi accettare dagli altri. La bambina è chiamata a crescere, senza perdere di vista ciò che la rende unica. Cosa che, a quell’età, non sempre risulta facile.

La pellicola gioca bene con Ansia che prende il sopravvento (quante volte ci siamo passati) e Riley può tornare sé stessa, ma più matura, solo quando tutte le emozioni sono ben bilanciate. È quasi un monito a non farsi sopraffare da paure, dall’incertezza del futuro e a credere in sè stessi. E lo fa mascherando la morale con una avventura piena di momenti dolci e divertenti. Proprio come nelle favole.

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"O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire."