CI VOLEVA DEADPOOL (E LA FUSIONE TRA DISNEY E FOX) PER RIPORTARE LA MARVEL ALLA GRANDEZZA DI UN TEMPO.
DURATA: 128 minuti
USCITA: 24 luglio 2024
VOTO: 4 su 5
C’è chi lo definisce già il miglior Deadpool della serie, chi lo declama il film che farà innamorare di nuovo della Marvel dopo recenti semi-flop. Certo l’attesa è altissima, tra la resurrezione di Wolverine e i precedenti Deadpool dissacratori, questo terzo capitolo deve necessariamente superare le aspettative per rivelarsi un successo. E noi siamo qui a dirvi, missione compiuta.
Niente viene risparmiato dall’essere messo alla berlina. A cominciare dall’acquisizione della Fox da parte della Disney, che ha di fatto lasciato via libera agli X-men (e a tanti altri personaggi) la possibilità di entrare a far parte dell’universo Marvel cinematografico. Fino ad arrivare alla risposta alla domanda sulla bocca di tutti: ma Wolverine non era morto? Proprio quando ci si aspetta l’ennesima scusa Hollywoodiana, alla Dallas per intenderci (Bobby è tornato, non chiedetevi perché), Ryan Reynolds ci toglie il tappeto da sotto i piedi. Sì, lo sa anche lui che Logan è morto. E l’esilarante incipit del film e lì a rassicurarci. Al tempo stesso ci spiega l’escamotage per poi tuffarsi subito in quello che i fan chiedevano da tempo, lo scontro vis a vis tra Wolverine e Deadpool.
Ryan Reynolds, il regista Shawn Levy e compagnia sono sempre un passo avanti al pubblico, sanno che per sovvertire le aspettative ci vuole furbizia, passione e tanta ricerca dei particolari. E così si prende gioco di quello stesso multiverse che usa come canovaccio, al fine di costruire uno dei più sarcastici e divertenti buddy-movie di sempre. L’idea del multiverse, così intrigante fino a qualche anno fa, è arrivata al punto di saturazione, è praticamente diventata un genere a sè stante. Da cartoni animati di nicchia ad addirittura vincere un Oscar, tale espediente è stato usato in ogni salsa. Già solo nei film di supereroi se ne è fatto uso ed abuso, con inevitabili risultati altalenanti. Anche Deadpool lo mette in pratica, ma prendendosene gioco.
Deadpool & Wolverine è talmente metacinema che va oltre il meta, ci manca solo che Ryan Reynolds prenda posto di fianco allo spettatore nel cinema e cominci a sussurrare battutine sottovoce nell’orecchio. Siamo oltre la rottura della quarta parete e questo permette di parodiare qualsiasi cosa senza fare sconti a nessuno, neanche a sè stessi.
A grande supporto c’è uno script fatto di dialoghi ininterrotti e batture a raffica. D’altronde si sa che Deadpool non mette mai la bocca a tacere. Il film è chiaramente pensato per ripetute visioni. E sarà questo a decretarne il successo. Perché se non si tratta di quella battuta che si è persa mentre si stava ridendo per la precedente, c’è da andare a trovare tutti i riferimenti nascosti, le cosiddette easter eggs, sparse ovunque nella pellicola. Ogni singolo momento, ogni singola sequenza dimostra un’attenzione ai dettagli colossale. Per non parlare delle sorprese che fanno capolino qua e là.
Deadpool & Wolverine è un film cosciente del suo pubblico, che sa sapientemente cosa dare, quando darlo e come bilanciare tutti gli elementi. Lotta all’ultimo sangue tra Wolverine e Deadpool? Sarcasmo ininterrotto? Prendere in giro la Disney? C’è tutto. Chi più ne ha più ne metta. Ma quello che conta di più è tanto cuore, perché in fin dei conti questa è la storia di un’amicizia, di una fratellanza, di un amore-odio tra due icone della cultura pop.