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Drop: recensione

TRA SMARTPHONE E PARANOIA QUOTIDIANA. QUANDO LA MINACCIA NON VIENE DALL’IGNOTO, MA DA QUELLO CHE TIENI IN TASCA.

DURATA: 95 minuti

USCITA: 11 aprile 2025 (USA)

VOTO: 3.5 su 5

Christopher Landon, regista di Auguri per la tua morte – Happy Death Day, dopo aver dovuto abbandonare il progetto di Scream 7, a seguito delle minacce di morte giunte per le dichiarazioni della sua protagonista, si concentra su di una pellicola dalla matrice spudoratamente B-movie. Manca l’ironia che aveva caratterizzato Auguri per la tua morte, nonostante questo centra completamente il bersaglio prefissatosi. Drop è un thriller ad altissima tensione.

Incipit ad effetto, come i thriller anni ’90, molto alla Scream (sarà un caso?). Una donna inseguita dall’omicida giù per le scale della sua abitazione. Cade sul pavimento e si ritrova la pistola puntata al volto. Stacco. Ci ritroviamo nella stessa casa, la donna è sana e salva, con un figlio piccolo al seguito. Violet, questo il nome, si prepara ad un appuntamento galante dopo essere rimasta vedova. Ristorante super lussuoso, un uomo affascinante e affabile, tutto sembra andare per il meglio fin quando sul cellulare non cominciano ad arrivare delle notifiche strane. Qualcuno all’interno della sala, in prossimità del suo tavolo, sta facendo Airdrop di inquietanti messaggi che la minacciano di uccidere il figlio e la sorella che gli sta facendo da babysitter, a meno che Violet non esegua gli ordini che le vengono impartiti. Chi sarà tra tutti i clienti e lo staff del ristorante? Come farà la donna ad uscire dalla situazione e a salvare la famiglia?

Landon non cerca di reinventare il genere, ma lo abbraccia con entusiasmo. Realizza un film di cassetta che sa tenere inchiodati alla poltrona, nonostante una certa prevedibilità di fondo. Il gioco sta nell’indovinare chi potrebbe essere il colpevole tra i commensali e se la donna riuscirà ad uscire viva dall’ordigno. Alla produzione c’è Blumhouse che di thriller usa e getta se ne intende. E spesso riscuotono anche successo. È una formula collaudata, mirata ad un target giovanile che non si porta dietro il bagaglio culturale di tanti altri film dello stesso tipo. E l’abile mano di Landon riesce a tenere viva l’attenzione, anche perché la vicenda si svolge quasi tutta in tempo reale. Anche questo è un espediente largamente collaudato, sia in tv (24) che al cinema  (In linea con l’assassino – Phone Booth), ma non toglie nulla alla sua buona riuscita.

Non da sottovalutare poi l’ottima scelta del cast: Meghann Fahy, reduce dalla seconda stagione di The White Lotus e dalla serie Netflix The Perfect Couple, nel ruolo di Violet. La sua espressività è tale da catturare ogni sguardo, dominando la scena anche soltanto seduta a un tavolo. Brandon Sklenar, il “bravo ragazzo” di It Ends with Us, che interpreta Henry, potenziale fidanzato se l’appuntamento dovesse andare bene. Henry è l’emblema del fascino disinvolto: carismatico, dolce con naturalezza, con quel sorriso disarmante che conquista senza sforzo. Ma potrebbe nascondere anche qualche segreto. Ad un primo appuntamento non si sa mai chi ci si trova davanti.

Drop non cerca di reinventare il genere, ma fa delle sue regole la sua forza, ponendo al centro della trama le nuove tecnologie dalle quali nessuno può più fare a meno (smartphone, telecamere, Airdrop per l’appunto) per risucchiare il pubblico in una situazione altamente plausibile, nella quale è facile riconoscersi, e per questo motivo ancora più inquietante.

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